La Nostra Storia

Le origini della mia passione per questo mestiere.

Questa mia passione nasce sin da ragazzo quando la mia famiglia aveva un Hotel a Milano nella zona Garibaldi, il Piccadilly Hotel, un semplice tre stelle dalle dimensioni enormi (140 stanze) nel centro della città.
La maggior parte della clientela ricorderà i fratelli Arrigo, Roberto e Vittorio Binda quali proprietari, nonché il mio caro amico, il nostro Rag. Franco Fara.
Descrivere quegli anni tra il 1975 e il 2001 è un’impresa ardua e forse un giorno un libro vi sarà dedicato.
Una volta finita la scuola la passione per la Musica mi fece intravvedere la possibilità di portare in Hotel i migliori Artisti italiani e servire da base agli spettacoli più grandi realizzati nella mia, allora vecchia, Milano.
La città ai tempi era vibrante ed era la Milano che faceva sognare.
Nel Nostro Hotel ospitavamo tutto quel mondo del lavoro che ne susseguiva.

La storia inizia quando un elegante e raffinato uomo (e scrivo con emozione il nome) Renzo Ramusani, ex sarto di grandi nomi Parigini, dopo diversi mestieri tra i quali il Capo ricevimento dell’Hotel vicino al Teatro Ariston di San Remo, approda da noi come portiere notturno.
Da qui inizia la frequentazione del Nostro Hotel da parte di musicisti di grosso calibro suoi ex clienti ed amici.

Apre la lista Fabrizio De Andrè che inizia a far conoscere a tutta la sua cerchia di musicisti e collaboratori l’Hotel, era facile trovarli la notte a parlare con il vecchio Renzo.
La lista degli eventi e degli spettacoli nei quali l’Hotel ha realizzato un lavoro incredibile è infinita e le difficoltà sia logistiche che operative non avevano eguali. Il via vai di artisti creava momenti che per molti di Voi che leggono ora saranno ricordi indelebili.

Giorgia una sera al Teatro Smeraldo mi disse: <<Erminio, mi spiace non avervi conosciuto prima, la musica Italiana ha vissuto tanti anni dentro casa Vostra e io non c’ero, ero ancora piccola>>.

Le grandi produzioni iniziano dal 1982 in collaborazione con il Teatro Smeraldo tramite l’amico di sempre Paolo Duranti iniziando con “Jesus Christ Super Star” sino a “Chorus Line” produzioni del grande Wolfgang Bosch.
Proseguono poi con “Brasil Tropical” in Tour su di noi per 11 anni, con la produzione di Edvaldo Carneiro al Teatro Smeraldo ed al Teatro Nuovo con “Amazonas” con cantanti mondiali quali Salomè De Bahia e Watusi (terza in classifica in Brasile dopo Toquigno e Gal Costa).
Seguono altri spettacoli in giro per la città, tra Palatrussardi e altri teatri tenda le esibizioni de “Holiday on Ice” ed il “Circo Cinese”.

Il successo dell’Hotel rimane sempre legato alla famiglia De Andrè, dove Fabrizio, in seguito all’unione con Dori Ghezzi da cui deriva la nascita della nuova casa discografica ”Fado”, decide di utilizzare l’Hotel come base per i suoi impegni. Contestualmente nasce la mia amicizia con il figlio Cristiano che crea con Carlo Facchini e altri due amici il gruppo “Tempi Duri”.
Il gruppo segue Fabrizio De Andrè e la PFM in tour per tutta l’Italia (arrangiamenti di Mark Harris, 1982) e si scioglie nel 1985. Cristiano prosegue il suo cammino da solo iniziando poi la sua collaborazione con Massimo Bubola, grande collaboratore del padre.
L’album “Chiamali tempi duri” viene inciso presso la sala di incisione “Il cortile” dietro all’Hotel in via Borsieri.

La clientela aumenta vertiginosamente inserendo nuovi personaggi, produttori degli spettacoli più grandi di quegli anni:
Bruno Sconocchia allora grande tirafili della situazione De Andrè, porta da noi nomi di spicco tra cui Pepi Morgia.
In questi anni nascono grandi realtà come la PhD creata da Bruno nel 1984  per supportare diversi artisti, tra i quali: Mia Martini, Ornella Vanoni, Gino Paoli, i Pooh, Lucio Dalla, Cristiano De Andrè ed inizia così il successo di Zucchero Fornaciari.
Pepi Morgia assiduo frequentatore del Piccadilly Hotel espande la nostra clientela creando momenti indimenticabili e essendo il light designer più importante del tempo ci rende partecipi dei servizi forniti alle sue produzioni.
Nasce nel 1984 “Cose di musica” e sempre tramite Bruno Sconocchia ne riceviamo in continuazione gli artisti (grazie Monica sei stata una coordinatrice incredibile!).
L’ambiente si scalda parecchio con l’arrivo di Ivano Fossati tra la clientela che con il suo grande entourage di musicisti genovesi legati a Fabrizio fa decollare l’importanza dell’Hotel.

Ringrazio coloro che hanno reso Casa mia, cioè il mio Hotel,  il mio vanto e la mia musica che mai dimenticherò di aver vissuto.
Inizio con il più grande pianista italiano Gilberto Martellieri, pianista di Mia Martini per anni e ancora prima di Ornella Vanoni, di Ivano Fossati, di De Andrè e di Loredana Bertè.
Nessuno di noi, allora ragazzi degli anni ’70 e ’80 può dire di non aver amato Gibo, il suo piano e le sue mani hanno realizzato il respiro di molti Italiani. Le serate pazze con lui erano storia, mai dimenticherò quella sera dove dormimmo a casa di mia mamma Fernanda perché l’Hotel era pieno e ti trovai mentre stavi mangiando con lei alle tre del mattino.
Mauro Culotta il grande chitarrista dello storico gruppo dei Gens (sempre legati al gruppo De Andrè) ed il suo amico storico Beppe Quirici premiato addiritura dal Club Tenco.
I mestieranti che passavano da noi e ci facevano casa, Francesco Penolazzi il grande e ricercato tecnico del suono che modificava e personalizzava le famose chitarre Fender, Lino Fiocco e la sua agenzia che ci porta a collaborare con l’azienda Barley Arts di Claudio Trotta. Molti degli artisti che hanno soggiornato al Piccadilly avevano affidato in quegli anni i loro tour a Barley Arts.
Ringrazio un’altra amica personale e storica dell’Hotel, la grande Gianna Nannini ancora agli albori della propria carriera europea con il suo gruppo allora composto da Claudio Cattafesta ed altri amici svizzeri.
Il Manager svizzero Peter Zumsteg, e la collaborazione che ne deriva con Cose di Musica.
Sempre del medesimo entourage musicale altri musicisti che derivavano dallo stesso circuito “De Andrè”:
Guido Guglielminetti, Marvin Johnson, Aida Cooper, Claudio Pascoli (il vero numero uno dei sax Italiani) che assieme a Martellieri e Beppe Quirici vennero suggeriti da Ivano Fossati a Loredana Bertè per il suo tour dell’83.
Nello stesso anno quasi la totalità di questo gruppo di artisti viene a contatto con colei che ha reso grande il mio albergo, Mia Martini, che con infinito charme guida questo gruppo in una tournée nei teatri Italiani con un successo devastante.
Anche altri nomi come Umberto Bindi hanno per un tempo breve frequentato l’Hotel, ma la maggior presenza era sempre dovuta a tutto ciò che transitava sul Teatro Smeraldo di proprietà dell’amico Gianmario e dal Teatro Nuovo in San Babila allora diretto da Sauro Pari.
Scrivere tutto ciò è come scrivere un romanzo di vita e ricordare tutti questi uomini riempie il cuore di gioia.
Immaginate che una sera una ragazza del ricevimento dell’Hotel mi chiama e mi dice che non riesce a fare una fattura perché l’emozione era troppo forte, il conto era quello dei Sottotono e la carta di credito per l’addebito era di Giulio Repetti, in arte Mogol.

Nel redigere il conto mi chiese un passaggio all’Alcatraz, noto locale milanese nella zona e durante il tragitto chiacchierammo di questi 30 anni di vita alberghiera. Il suo ascolto era attento e spiegai che stavo vendendo l’albergo e che un po’ mi sembrava di tradire tutta quella gente che lo aveva e lo stava utilizzando togliendogli una delle loro tante case, talvolta la vera e unica.
Mogol con aria mite disse <<Erminio, il sogno di portare le tue bimbe Chiara ed Annalisa a vivere sul Garda è arduo e richiederà uno sforzo grande, ma quello che abbiamo vissuto qui non è stato solo un hotel ma la nostra casa e qui sono nate le note che mai sono state scritte, quindi resteranno solo nei nostri cuori, realizza il tuo sogno e capiremo>>.

Mogol aveva ragione, la Casa milanese della musica aveva cessato la ragione della sua esistenza, la vera causa di tutto ciò, come era ormai noto, era la perdita di Mimì e successivamente la scomparsa di De Andre’.

Voglio chiedere scusa ai molti artisti non elencati e ricordati in questa pagina non per pigrizia ma per l’impossibilità di raccontarli tutti; al contempo voglio dire un grazie a tutto il mio staff che per anni mi ha aiutato e ha reso tutto questo possibile (81 persone in 26 anni).

Un grazie lo devo particolarmente a un amico che alla fine di questa epoca ha acquistato l’Hotel Piccadilly di Milano nel 2001 trasformandolo in una realtà lussuosa, oggi un Hotel della catena Holiday Inn, Roberto Ciapparelli. Lui sapeva ciò che acquistava, ma soprattutto sapeva che io lì non sarei potuto restare, perchè il mio sogno era il Garda.
Quando non si accetta che arrivi un tramonto si deve interrompere il giorno che lo precede per avere un’alba nuova. Molte volte è doloroso e sembra impossibile, ma noi sappiamo di cosa siamo stati capaci.
Firmando piangevo e ci abbracciammo tanto. Grazie ancora barracuda !

A Fernanda mia madre dico, non essere più gelosa della poltrona rovinata sul quale sedeva Mimì, lì in paradiso le poltrone sono molte e le parole delle vostre musiche non finiranno mai nei cassetti dei nostri cuori.


Questa pagina è scritta e redatta personalmente da me, dedicata alla memoria di Maurizio Marsich, l’Amico che molti avrebbero voluto avere.

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Erminio Binda/ PICCADILLY HOTEL MILANO / 1975-2001 /